sabato 13 ottobre 2012

Piume & Paillettes - dicono di noi

Fabrizio Corgnati, giornalista di Saltinaria.it, scrisse questo articolo tempo fa sullo spettacolo "Piume & Paillettes".


Avendo un’inclinazione verso l’understatement, lo si potrebbe definire uno spettacolo on the road, per quanto sui generis. E, in effetti, proprio di un viaggio per le strade d’Italia parla, questo “Piume & Paillettes”, la commedia musicale prodotta da RtaMovie e andata in scena al Teatro Cardinal Massaia di Torino lo scorso weekend: un viaggio da Torino a Marsala, a bordo di una vecchia corriera sgangherata e colorata, per raggiungere il palco dove i protagonisti si devono esibire nel proprio spettacolo.
Ma, come in tutti gli spettacoli on the road che si rispettino, non è tanto il percorso compiuto sulla strada a contare, quanto quello interiore dei personaggi. E, in questo caso, anche la loro identità. Si chiamano Margot (Paolo Mazzini), Audrey (Matteo Bianco) e Gilda (Simone Faraon). E di mestiere fanno le drag queen. È questo lo spunto da cui si dipana il godibilissimo intreccio messo in scena da Francesco D’Alessio, che dello spettacolo è autore (insieme a Lorenzo Li Calzi) e regista.
Uno spettacolo transgender in tutti i sensi, visto che attraversa anche tanti generi teatrali. È una commedia, certo, ma dalla forte impronta cinematografica, fatta di scene molto spezzettate tra di loro (a volte per questo stranianti), come nello stile della compagnia che, per sua stessa ammissione, intende “portare il pubblico che solitamente va al cinema a teatro.” E poi c’è il musical, anche se non nel senso proprio del termine, visto che gli intermezzi cantati e ballati non sono sempre funzionali alla storia.
Eppure non si potrebbe raccontare “Piume & Paillettes” senza attribuire uno spazio e un’importanza cruciale alla colonna sonora, che raccoglie splendidamente in due ore e mezza di spettacolo i tormentoni di cinquant’anni di icone gay, da Lady Gaga (che apre e chiude lo spettacolo con “Poker Face” e “Born This Way”) a Madonna, dagli Abba a Gloria Gaynor, da Christina Aguilera ad Aretha Franklin. Il tutto sottolineato dalle favolose coreografie di Giorgia Zambrini, Fabrizio Rago, Gioia Raro, Emanuele Nifosì, Pamela Benincasa, tanto coinvolgenti da farti rimpiangere, in certi momenti, di essere seduto sulla poltrona e di non poterti alzare e scatenarti.
Sarebbe dunque un errore sottovalutare l’elemento musicale di questo spettacolo, ma sarebbe altrettanto sbagliato ridurlo ad un puro divertissement, per quanto trascinante: insomma, a una sorta di succursale torinese del Muccassassina. “Piume & Paillettes” è in realtà molto di più: è uno spettacolo che sa portare sul palco con profondità a tratti spiazzante tutte le paure, le angosce, le battaglie quotidiane e i pregiudizi che qualsiasi omosessuale (e ancor più qualsiasi transgender) conosce bene, purtroppo, a sue spese.
Che cosa può significare l’arrivo inaspettato di tre chiassose drag queen nella sperduta campagna lucana? La risposta la potete immaginare. Margot, Audrey e Gilda devono affrontare il loro personale inferno, ma sapranno uscirne con un lieto fine immancabile quanto non scontato e, soprattutto, autenticamente confortante. Perché, in fondo, l’Italia e la vita delle persone GLBT (ma non solo) è fatta anche di sentimenti, di relazioni e di momenti di vera commozione. Come quando quella bambina (non vi sveliamo chi è per non rovinarvi la sorpresa) a cui una delle tre protagoniste è tanto spaventata di rivelare la sua identità, risponde, con tutto l’amore e l’ingenuità della sua età, che in realtà sa già tutto. E che non gliene importa proprio nulla.

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